Archive for ottobre 2010

giovedì 21 ottobre 2010 § 0

Nuda e logora,non mostro pietà

mercoledì 20 ottobre 2010 § 0

Misurando

lascivi momenti

maldestri

Poeticando

per gioco e per 

fortuna

a testa alta vivo

e nutro felicità

Modernare Pensieri

lunedì 18 ottobre 2010 § 0


Meticolose notti rilassano
ponti sui margini
di un mondo nostalgico
e continui
a districare materassi di polvere lucida
ad impregnare colori sul legno fradicio

Mastichi mattini madidi
e temporali adorati
su di notti lasciate a metà
meraviglie del domani
ma non senti più.

Lascia che ti racconti
di favole e sogni
lascia che ti guidi
verso spezie e profumi
una lingua mai udita
una strada lasciva.

Modernare pensieri
metallici
Scivolare le mani
chiuse ad accoglierti.

Ludico Equilibrio

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se potessi strascicare
dentro alle ruvide
mani di sole
se potessi ricontare
lampi di vita
se potessi ricucire
fili impregnati di profumi d'aranci
se potessi stringere
se potessi urlare.
Raccontami.

Pianto dei Poeti

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Ruba a qualcuno la tua forsennata stanchezza
o gemma che trapassi il suono
col tuo respiro l'ombra che sta ferma
di fronte ad un porto di paura
quel trascendere il mito
come se fosse forzatamente azzurro
o chi senza abbandono
che non sanno che il pianto dei poeti
è solo canto.
Canto rubato al vecchio del portone
rubato al remo del rematore
alla ruota dell'ultimo carro
o pianto di ginestra
dove fioriva l'amatore immoto
dalle turbe angosciose di declino
io sono l'acqua che si genuflette
davanti alla montagna del tuo amore.

Alda Merini

Sarah

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Nascono lucidi passaggi
di mani morbide
e soffocate.
Bruciano passi sull'asfalto
al ritmo di
un lascito
ricordato
ridono voci
e ballano le ragazze
vestite di lamenti e sogni
perdono sagome di
terreni bruciati
e il puzzo di una vita
tranciata a vuoto.
Meritano lacrime
mani indecenti di
uomini nati
sotto la luna divisa.
Cantano nenie
le nonne di nero
e piangono
un corpo macchiato di realtà
stuprato
col nome di un vecchio
che puzza di terra e sangue
lacrimano
i giorni
e non scuotono le menti.

La Vecchia

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Strascica i suoi passi
lenti
mescolati
alle sue spalle arcuate e curve
mite
dolce
avanza ferma
tra la gente,
tra le panche della chiesa
amalgama il ritmo
forzato delle anche
ad uno sguardo morbido
sapiente
In silenzio
cercando il suo posto tra la
gente incosciente
ammaliata.
Vestita di nero scalza
il buon senso
ammalia
lo sguardo
pesante come
la statua che sovrasta
rigida eppure languida
miete sguardi
sconvolti
dal suo incedere da vecchia
dal suo strappo alla vita.
La sua rivincita,la sua preghiera
disperata di
raschiare ancora e ancora
nel ricordo del suo essere
viva come prima e
nascosta
da rughe luminose
scalcia la strada

Nausea

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Lamine di luce
 molli e flessibili
 la sera
 crollano luoghi
 e immagini
 La notte
 scorrono campi
 e mondi immaginati
 Impazzire
 per non raschiare
Metabolizzare e
 nauseare
 il lascito di pesanti mani
 cucite addosso
 da un nostalgico poeta.
 Il suo pianto
 non è che un attimo
 languido
 non è che un grido
 lucido

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Ti ho guardato
e ti ho chiesto
di non ferirmi
mai
ti ho supplicato
di lasciarmi andare
mi sono inginocchiata
e ho pianto
il mio corpo
lacerato
la mia mente integra

non hai capito forse
che imploravo
che nessuno mai più
potesse farmi del male

non hai capito forse
che mi inginocchiavo perchè
il bene
potesse vincere

non hai capito forse
che avevo paura?

un corpo si raschia
ma un'anima
non si può più lavare.

Non voglio Memoria

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Sento odore di incredibile,inarrestabile tristezza
necessità di un tocco
per calmare i miei pensieri ormai troppo
lunghi
Mi lascio cullare da una voce sconosciuta
carezzare
come fosse seta leggera
dondolare delicato
massaggio per la  mente
così torturata

Sono stanca di inventarmi metallo
stanca di raccogliere muschio scivoloso
stanca di sentire urla
e vedere occhi
che chiedono senza parlare
stanca di fissare suoni
occhi sbarrati nel vuoto
di sentire segni e
sussurri

Così stanca di cercare le parole giuste
mi scivolano addosso come petrolio
non scorrono ma
avviluppanoi pensieri
che mai vorrei cercare

Mai dare ascolto ad una vecchia
ma cosa resta?
se non fosse che è già notte
o è già domani

Cosa dirò?
Come farò a raschiare
ancora e ancora
la mia memoria?

così stanca di alzarmi e
correre avanti

cosa dirò?

raccontarlo
riviverlo
riaprirlo
ancora
e forse
poi
ancora

Era come se non fosse mai stato
era come se non fosse mai entrato.

§ 0

Sapore di menta fresca
in questa estate che non vuole andar via
 che lascia
 il segno nelle
palpebre scavate
nello spazio
tra me e le mie ossa
nel sottile infrangersi della mia pelle
 a contatto col freddo rimorso
 piegato
 abbattuto
frastagliato
scosso
ma
morto

Sapore di sudore e catrame nelle menti di poveri sopravvissuti
materia vuota e lacrimante
giorni spessi e sconcertanti
ma
morti

Non ci sono lacrime
non ci sono sogni
nè pensieri
non ci sono che sagome e resti
briciole e scarti
non c'è rabbia
fredda

Ci saranno sorrisi
 e ci sarà amore
ci sarà la pioggia che non lava ma rincuora
ci sarà la neve che ferma e immobilizza
ci sarà la primavera e una vita nuova
ci sarà la luna,la mia compagna

Ci sarà Scirocco
 a cullare e consolare
a cambiare e raggirare
a scuotere violento e coprire paziente
ci saranno baci e carezze
 ci saranno attimi
Io sono viva.

Non abbastanza

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Il tempo prenderà la mia mente
e la porterà via lontano, lì dove posso volare
la profondità della vita metterà in
secondo piano la tentazione di vivere per te
Se destinata ad essere sola,
il silenzio farebbe scendere le mie lacrime perchè tutto riguarda l'amore
e ora so meglio come la vita
sia una piuma che ondeggia

Quindi metto le mie braccia attorno a te
attorno a te, e so che me ne andrò presto
I miei occhi sono su di te, sono su di te
e tu vedi che non posso smettere di agitarmi

no non tornerò indietro ma abbasserò
lo sguardo per nasconderlo dai tuoi occhi
perchè quel provo è così dolce e sono così
spaventata che addirittura il mio stesso respiro
potrebbe scoppiare se fosse una bolla
e farei meglio a sognare invece di combattere

quindi metto le mie braccia attorno a te
attorno a te, e spero che non farò niente
di male, i miei occhi sono su di te, su
di te, e spero che tu non mi ferirai

Sto danzando nella staza come se fossi sul
legno con te, non ho bisogno di niente
solo della musica, la musica è la ragione
per la quale so che il tempo c'è ancora
il tempo c'è ancora
il tempo c'è ancora.


Dancing,Elisa

§ 0

"L'inferno dei
viventi non qualcosa che sara’; se ce n'e’ uno e’ quello che e’ gia’ qui..
Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno
e diventarne parte fino al punto di non vederlo piu’.
Il secondo e’ rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e
...saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non e’ inferno e farlo
durare e dargli spazio."

Italo Calvino

Il mio è presente,costante,morente
vuota
spoglia
allibita
sconsiderata
bugiarda
testarda

"Sei stata pesata,sei stata misurata,e sei stata trovata mancante"

Cercare chi e cosa in mezzo all'inferno...cercarlo,trovarlo e perderlo.

§ 0

Raschiando la memoria
nulla di buono
uno dietro l'altro
passaggi all'indietro
parole di una voce che non ha tempo
rivoltare pensieri come calzini

non è possibile

un passo indietro e ancora un altro
rigidi riflessi di un momento vietato
un pensiero serrato
socchiuso
smussato

Fiere

§ 0

Ci sono lontano lamelle di fuoco
giganti di fumo

Signore e Signori
Benvenuti!
La fiera della bellezza
di mostra
bellezze rare
bellezze strane
bellezze sconfinate
bellezze zozze
e
bellezze rinate

steccati e signore
piume e ranocchi

pupi
e
maschere
sincere

A volte

§ 0

Non credere di correre fino a lagune di ghiaccio
non credere di svelare
arcani fiumi
non credere di cercare nelle menti

un libro non ritornato
un giorno macchiato
una piuma e una catena

matite ingabbiate
su fogli imbiancati
di fresco

Anouk e Sarajevo (1996)

§ 0

Lamenti eterni
nessuno potrà mai cancellare
il grido di una donna
muto
metafisico

carnefice
duro nastosto tra gli alberi
un  lager di giorno
bordello all'alba
se il sole non riesce
a non tenersi
stretto il suo calore

se la luce non passa
le madri rilanciano
le figlie vergognano

grido di un dolore che ristagna
fiuto di un cane che annusa
il suo puzzo di uomo

se la notte non finisce
la carne si smembra

lei
non piange più
galleggia senza corpo
sul fume melmoso
un corpo
cos'altro

nascere non ha garanzie

morire
dentro a un regime
innocenza aperta
usata
un lobo ancora rosa
un braccio senza peso

silenzioso fluire di mollezza

§ 0

Inaugurazione di nuovi fronti
nuovi spazi da scaldare
nuove forme da costruire
limpida felicità di portarci tutta me
mistica semplicità di ricordarci il mio presente
carico
denso
e pieno

i nostri corpi
carne e sangue
ri.nascono
ri.muovono

luce e forme
mani e giorni

§ 0

Respiro
convulso
sento i pensieri che si spingono troppo veloci
non sono riuscita
non ho provato
non ho trovato
ma le pareti si stringono
in lacci aggrappati ai minuti che nascono
avevo volontà
avevo lacrime e risentimento
avevo rabbia e morsi
e adesso solo velluto senza grumi
forse il movimento lento aiuta a pensare
forse non serve a niente conettersi col
fallimento dei giorni che sono passati

senso di colpa
e profumo di caffè