Si può essere felici a dismisura,
intorpiditi dalla felicità
amalgamati.
Nel sogno che incede
in pienezza
latente, irrorato
da oppresse lacune
come piume portate
dal vento
e incastrate.
Si può incorrere in attimi
di sorprendente
metafisica bislacca
di stranezza appagante e mite,
morbida luce di una sera d'altri spazi.
Un uomo bambino
e il suo io intenso.
Cercare la rima
spostare la riga.
Palmo a palmo,
anima ad anima,
sospesi su un filo
di trame poetiche,
Bagnati da lerci guizzi,
disperati aneliti
famelici,
andiamo sorgendo
dormendo
arroventati, miseri.
Cercami ancora
dove mi hai lasciata,
sulla pietra di ametista
puntellata di spine ritorte
cruenta
salvifica.
Cucimi addosso
il tuo dolore incompiuto
che io possa amarlo
e cullarlo.
Riempimi dove manco
di marcio e di sangue
scrivimi
indagami
rovistami.