Ironia della sorte ed ecco riappare il mio Sex and the City.
Come in quei film dalla musica di cui ti innamori,dalle atmosfere profumate,con in parchi di Parigi e la voglia di raccontare,come quel sapore retrò dei bar di quartiere,i tacchi alti e i cappotti rossi vestiti coi nasi all'insù,come la musica che ti accompagna quando cammini,come la colonna sonora che vorresti sentire mentre vivi.
Ironia della sorte se io credessi al caso ma io vivo di segni e non di casualità.
Mi risveglio e vedo il fiume e le sue lunghe chiaccherate,i gradini e le picole salite e il quartiere delle case attaccate e della gente che sorride e dei profumi e Nina Simone senza vergogna.
Io non credo alla sorte.
L'unica cosa in cui credo sono i segni,lasciati lì come fossero per caso,gettati in balia di onde che non girano ma viaggiano con una meta.Io credo nel Sole e nella Terra e non conosco altro che la vita che mi è stata mostrata.
E ci sono strade e un appartamento con un gran divano rosso e una teiera un pò troppo malandata e un orologio a scatti e un termosifone mai spento e un cane accoccolato che legge un libro rovinato.
Sex and the City e tutto ciò accade.
..non è che una porta,un mondo nuovo e una rinascita.
Non è che la forza che è stata nascosta,non è che un peso che svanisce,non è che un inizio un pò inusuale,un ritorno e un cambiamento.
Non è che una città che vibra della vita che le appartiene,un cumulo di storie e mondi e universi interiori.
Le storie deli altri hanno sempre avuto un enorme fascino su di me,hanno sempre tracciato un percorso,una regola,un obiettivo.
Ho sempre sperato che la mia vita potesse essere tanto incredibile da non rimpiangerne nemmeno un minuto andato perso e ciò che ho avuto è stato quello per cui ho sempre lottato.
Wilde scriveva di stare molto attenti a ciò che si desidera perchè potremmo ottenerlo e io non lo sono stata,ma me ne prendo ogni responsabilità.
Ogni attimo è sempre stato incredibilmente mio.
Ho Roma nella testa e un angolo di strada dove puoi sentire un jazz allegro passeggiando la sera a primavera,ho un muro di mattoni rossi e una strada di lastre lucenti dall'ultima pioggia di stagione a portarmi verso un pensiero che scuote e riaccende la persona che per troppo tempo ha smesso di ricordare e di sentire.
Roma e molto altro e un cane troppo lungo e favole e racconti e librerie malandate piene di chiacchere e caffè,un pò di tabacco e un profumo di fiori e i miei sogni mai più soli e gente calda,carta da lettere e giochi di legno e scatole decorate in questo mondo che deve avvenire.